Progetto d’impresa: mappa concettuale

Progetto d'impresaHo usato di recente in aula (un percorso per aspiranti imprenditrici) questo strumento, una mappa concettuale del progetto d’impresa.  In breve, funziona!

  • nella formazione degli adulti, a volte la formazione puramente teorica e concettuale non funziona
  • anche fornire modelli o template già pronti (il modello di business plan da compilare) non sempre funziona: ci sono persone che non riescono a scrivere nulla
  • una mappa concettuale ha una serie di pregi:
    • è visiva: favorisce chi ha un approccio più visivo
    • consente di vedere tutto il progetto “dall’alto” e facilita enormemente le considerazioni globali, logiche e strategiche.
    • facilita l’individuazione delle relazioni tra le varie parti del progetto
    • lavorare con carta e penna aiuta moltissimo la creatività

In sintesi, ho riscontrato che uno strumento del genere è molto utile soprattutto nella fase di generazione dell’idea e di passaggio dall’idea al progetto.

E’ una fase molto delicata, in cui a volte i progetti si bloccano ancora prima di nascere. La mappa concettuale (stampata in formato A3) aiuta moltissimo a sbloccare la situazione. Alcune persone hanno preferito lavorare sulla mappa stampata, altre hanno preferito ridisegnarla da zero a modo loro. Entrambi i modi vanno bene, l’importante è riuscire a sbloccarsi.

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Informazione sull’informazione

Scrive Seth Godin oggi, tra le altre cose,

….Many people and organizations are contributing to this mass of data, but few are taking advantage of the opportunity to collate it and present it to people who desperately need it. Think about how much needs to be sorted, compared, updated and presented to people who want to choose or learn or trade on it.

The race to deliver this essential scaling asset isn’t over, it’s just beginning….

Vero, quanto è vero.  Lo vedo ogni giorno anche nel mio lavoro: uno dei temi più caldi, ad esempio nell’e-learning, è proprio quello della learning intelligence (il che va molto al di là dello standard di tracciamento dell’apprendimento che si usa oggi):

  • che dati raccolgo (tra quelli che posso raccogliere)?
  • come li articolo? a livello di azienda? di “team” all’interno dell’azienda? li posso raccogliere anche a livello multiaziendale? E se posso farlo, ha senso articolarli anche per settore o per paese?
  • come li aggrego? con quali metriche? perché?
  • una volta aggregati, come li visualizzo?
  • soprattutto, cosa vogliono dire? Quali chiavi di lettura posso associare ai dati?

Consulenti, aziende, formatori: se riuscite ad aggregare e rielaborare questo mondo di dati, vi trovate in tasca un tesoro!

Formazione per la creazione d’impresa – Reggio Emilia

Segnalo questo corso gratuito dell’Agenzia IAL di Reggio Emilia. Si tratta di un corso che assiste le aspiranti imprenditrici (il corso è riservato a donne) che vogliono avere a disposizione una palestra per progettare e simulare la loro idea d’impresa, oltre che acquisire alcuni strumenti pratici per valutarne la fattibilità.

Il corso prevede 34 ore d’aula, 30 in e-learning e 16 di project work. Questi i contenuti:

  • Business Idea e lo studio di pre-fattibilità
  • Aspetti fiscali e giuridici della creazione di impresa e del lavoro autonomo
  • Finanziamenti per la neo-imprenditoria
  • Comunicazione a scopo promozionale e imprenditoriale
  • Elementi di marketing e Web marketing e loro applicazione

Iscrizioni aperte fino al 10 marzo, avvio del corso a metà marzo.

Fondi Interprofessionali: come funzionano

Fondi Interprofessionali (formazione per i dipendenti, esclusi gli apprendisti)


Molte aziende mi chiedono “come funzionano i fondi interprofessionali“. Questo post serve a chiarire ulteriormente.

Il processo avviene in questo modo:

  • assieme all’azienda, si analizzano i fabbisogni formativi: argomenti, individuazione dei docenti, destinatari (quante persone e suddivise in che modo), tempistica. Ovviamente, si verifica anche se l’azienda è già iscritta a un fondo oppure no
  • assieme all’ente accreditato (lavoro con 2-3 organizzazioni: ci sono ormai oltre 15 fondi e ogni organizzazione è specializzata in alcuni di essi) si analizzano i bandi in prossima uscita e le possibilità di successo; si pianifica quindi un piano di presentazione di progetti e – soprattutto  – si ipotizza un budget
  • provvedo a progettare – assieme all’azienda e a eventuali consulenti che già lavorano con l’azienda – i contenuti di dettaglio della formazione per l’effettiva presentazione del progetto.

Se in azienda ci sono le RSU, occorre ottenere le firme delle RSU interne sul progetto. In caso contrario, l’approvazione sindacale avviene a livello di sindacati provinciali (a cura dell’ente accreditato).

L’obiettivo tipico che si persegue è di finanziare completamente le attività formative tramite il fondo.

Difficile dare cifre generiche: diciamo che per costruire un budget solitamente occorre tener conto di variabili quali il numero di dipendenti coinvolti, le ore di docenza, eventuali attività di project work, il parametro orario del fondo (i parametri sono diversi da fondo a fondo e a volte da bando a bando).

Tipicamente, ci sono bandi ogni mese se si considerano tutti i fondi in circolazione. Su un singolo fondo, ci sono circa 3-4 scadenze l’anno in media.

Tra la presentazione e l’approvazione possono passare da 45 giorni a 2 mesi circa, dopodiché (di solito) ci sono tra i 6 e gli 11 mesi di tempo per realizzare il progetto formativo.

Fa eccezione a questo panorama complessivo il fondo Fondimpresa che opera in una logica più di “conto corrente” (si parla infatti di Conto Formazione) che non di presentazione di progetti che devono rientrare in una graduatoria: per semplificare, tanto verso, tanto ricevo. In questo caso, solitamente per poter utilizzare i fondi occorre prima “accumulare” risorse: di solito, quindi, è un fondo adatto per grandi imprese con un elevato numero di dipendenti che versano. Le risorse accantonate e non utilizzate per 2 anni confluiscono tuttavia nel cosiddetto Conto di Sistema: un fondo cui tutte le imprese (tramite la partecipazione ad appositi bandi che afferiscono al Conto di Sistema) possono accedere, anche quelle che non hanno versato.

Progetto Better Building

Ricevo – e volentieri pubblico, a fini di diffusione – questo articolo sul tema della formazione in campo ambientale-energetico.

ALLARME ENERGIA: IL FUTURO E’ ALLA NOSTRA PORTA

Il consumo frenetico di energia fossile non si arresta e l’energia rappresenta la causa principale del cambiamento climatico in quanto incide per l’80% sulle emissioni di gas a effetto serra. Il risparmio energetico rappresenta la forma più pulita e conveniente di energia. Sicuramente gli edifici nell’ambito del residenziale e del terziario, offrono un potenziale enorme per il risparmio energetico in quanto costituiscono la fonte da cui proviene il 40% dell’energia consumata nell’UE.

Il Progetto “Better Building” finanziato con il sostegno del Programma Leonardo da Vinci, ha inteso creare le condizioni per sviluppare competenze tecnico-specialistiche legate all’efficienza energetica ed all’utilizzo delle risorse energetiche rinnovabili, destinate a docenti, esperti e uomini d’azienda del settore dell’edilizia. Dopo avere indagato lo stato dell’arte rispetto alla normativa, alle politiche locali a supporto all’applicazione dei principi di efficienza energetica, con uno sguardo privilegiato al settore dell’edilizia, e alla formazione professionale attivata in merito a tematiche di efficienza energetica applicata alla costruzione e ristrutturazione di edifici, il Progetto ha proceduto al trasferimento previo adattamento e validazione, di un curriculum didattico modulare sviluppato in Romania in una precedente azione finanziata sempre nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci. Italia, Slovenia, Turchia sono i paesi che nell’ambito di Better Building hanno adattato e sviluppato il Curriculum attraverso il supporto di enti dell’ Austria, Romania e Norvegia. Scendendo nel dettaglio, gli obiettivi di Better Building possono essere così sintetizzati:

  • Sensibilizzare ai problemi del risparmio energetico, all’uso di fonti di energia rinnovabili e alla formazione di specialisti relativamente a questi temi
  • Creare condizioni che favoriscano l’azione di consulenza sui temi della ristrutturazione di edifici in un’ottica di rispetto dell’ambiente e di risparmio energetico
  • Sviluppare materiali e contenuti didattici per formare la figura di consulente del risparmio energetico.

 

I principali prodotti del progetto (Linee guida didattiche e suggerimenti operativi; Approccio concettuale per l’implementazione del curriculum; Percorsi didattici per formare esperti nel settore di riferimento) sono liberamente scaricabili dal sito www.better-building.eu