Fondi Interprofessionali (formazione per i dipendenti, esclusi gli apprendisti)
Molte aziende mi chiedono “come funzionano i fondi interprofessionali“. Questo post serve a chiarire ulteriormente.
Il processo avviene in questo modo:
- assieme all’azienda, si analizzano i fabbisogni formativi: argomenti, individuazione dei docenti, destinatari (quante persone e suddivise in che modo), tempistica. Ovviamente, si verifica anche se l’azienda è già iscritta a un fondo oppure no
- assieme all’ente accreditato (lavoro con 2-3 organizzazioni: ci sono ormai oltre 15 fondi e ogni organizzazione è specializzata in alcuni di essi) si analizzano i bandi in prossima uscita e le possibilità di successo; si pianifica quindi un piano di presentazione di progetti e – soprattutto – si ipotizza un budget
- provvedo a progettare – assieme all’azienda e a eventuali consulenti che già lavorano con l’azienda – i contenuti di dettaglio della formazione per l’effettiva presentazione del progetto.
Se in azienda ci sono le RSU, occorre ottenere le firme delle RSU interne sul progetto. In caso contrario, l’approvazione sindacale avviene a livello di sindacati provinciali (a cura dell’ente accreditato).
L’obiettivo tipico che si persegue è di finanziare completamente le attività formative tramite il fondo.
Difficile dare cifre generiche: diciamo che per costruire un budget solitamente occorre tener conto di variabili quali il numero di dipendenti coinvolti, le ore di docenza, eventuali attività di project work, il parametro orario del fondo (i parametri sono diversi da fondo a fondo e a volte da bando a bando).
Tipicamente, ci sono bandi ogni mese se si considerano tutti i fondi in circolazione. Su un singolo fondo, ci sono circa 3-4 scadenze l’anno in media.
Tra la presentazione e l’approvazione possono passare da 45 giorni a 2 mesi circa, dopodiché (di solito) ci sono tra i 6 e gli 11 mesi di tempo per realizzare il progetto formativo.
Fa eccezione a questo panorama complessivo il fondo Fondimpresa che opera in una logica più di “conto corrente” (si parla infatti di Conto Formazione) che non di presentazione di progetti che devono rientrare in una graduatoria: per semplificare, tanto verso, tanto ricevo. In questo caso, solitamente per poter utilizzare i fondi occorre prima “accumulare” risorse: di solito, quindi, è un fondo adatto per grandi imprese con un elevato numero di dipendenti che versano. Le risorse accantonate e non utilizzate per 2 anni confluiscono tuttavia nel cosiddetto Conto di Sistema: un fondo cui tutte le imprese (tramite la partecipazione ad appositi bandi che afferiscono al Conto di Sistema) possono accedere, anche quelle che non hanno versato.