Citando direttamente dal Blog di Gilioli sull’Espresso
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No, non è un Paese per Internet
Oggi Gianni Letta ha ufficialmente comunicato che gli 800 milioni di euro che dovevano essere investiti nella banda larga non ci sono più, semmai se ne riparlerà a fine recessione.
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Questa è esattamente la notizia che non avrei voluto leggere. Tralasciando i problemi di connessione che ho avuto e sto avendo con la mia attività – e che mi hanno causato molta arrabbiatura e molto tempo perso – credo che sia esattamente la strada sbagliata per il paese e per le imprese. Tutto vero quello che dice il viceministro Romani (se ne è parlato diffusamente oggi su Radio 24 con Giannino), cioè che non ci sono più questi 800 milioni ma ce ne sono altri, il progetto complessivo rimane eccetera eccetera. Però resta il fatto che non si uscirà certo dalla recessione – e soprattutto non si aiuteranno le imprese ad essere più competitive e a lavorare meglio se non investe qui.
Chi frequenta i distretti industriali italiani sa bene che le infrastrutture stradali carenti (strade statali, provinciali, autostrade, tangenziali, raccordi) impongono un costo nascosto enorme sulle imprese e sui loro prodotti. A Modena si dice “abbiamo ancora le strade del Duca…”. Beh, non vorrei tra qualche anno si dicesse: “abbiamo ancora le connessioni del Duca”, perché la situazione è più meno la stessa, e il costo nascosto non ci va molto lontano.
No, non è un Paese per Internet
Oggi Gianni Letta ha ufficialmente comunicato che gli 800 milioni di euro che dovevano essere investiti nella banda larga non ci sono più, semmai se ne riparlerà a fine recessione.