Nonostante la forte spinta – in tutte le attività economiche – alla digitalizzazione dei documenti restano comunque tantissimi campi in cui, ogni giorno, la carta è necessaria e forse inevitabile.
Documenti che devono essere firmati, che devono essere lasciati in duplice copia, operatori che non hanno la possibilità di utilizzare palmari per inserire ordini, rapporti di lavoro o simili.
Il risultato, ovviamente, è il doppio inserimento con il conseguente spreco di tempo e il forte rischio di errore umano. La situazione tipica è quella di un foglio (ordine, contratto, report di intervento….) scritto a mano dall’operatore che viene riportato in ufficio, consegnato ad altri colleghi, ed inserito a mano in un gestionale o simili eccetera eccetera.
- Tempi morti/persi: molti.
- Possibilità di errore: molte.
- Lavoro: doppio. Si dirà che non c’è niente da fare: o un processo si può digitalizzare, oppure no.
E se ci fosse una soluzione col meglio dei due mondi? Un processo che apparentemente continua praticamente uguale, ma è anche digitalizzato?
La soluzione c’è: si tratta della carta (e penna) digitale, una tecnologia della svedese Anoto, con cui la modenese MGC Srl sta realizzando numerose interessanti applicazioni. Continua a leggere